venerdì 22 maggio 2015

"Mùsami o Vate alle colonne del Vizio" di Mariaelena Masetti Zannini dal 19 al 24 Maggio a Roma



L’Opera è un concerto d’anime che dal giardino della memoria del sommo Poeta spaventa e s’issa sfrecciando nel tondo dell’Ora Suprema.
Il Sacro e il Profano in Gabriele D’Annunzio sono le due porte d’accesso al Terzo Luogo, ove la veggenza orba del Poeta torna a scatenare impulsi primordiali, attraverso scene di vita vissuta e leggende tramandate sulle ispirazioni della sua Poetica.
Non un verso di Lui, bensì una risposta mai data alle domande più profonde si spiegherà tra le righe del testo, in bocca al verbo del femmineo, il suo profilo più segreto.
Le donne, per il Vate, appaiono come veicolo di trascendenza, un tramite spiritista che sventra la carne per attuare un eterno sacrificio, in onore del Sé, a glorificazione del Superuomo che si è col tempo creato, nell’opera d’arte della sua stessa vita, quell’Inimitabile Vita che il mondo intero conosce grazie agli scritti, ma non certo per voce di chi l’ha realmente conosciuto e maledettamente amato.
Un’eraclitea struttura in circolo presenta i vari personaggi, ognuno di loro nel doppio in cui si è a Lui donato.
Vita e morte stordiscono nel vortice d’acqua che rimanda in continuo all’origine, alla nascita della tragedia, al capo in coda della serpe che si morde la coda, alla Madre, alla terra.
Il doppio in D’Annunzio è un fantasma che vive ancora sulla sua nave, eternamente immobile laddove l’acqua si prosciuga. Avanti nel tempo, nascosto già nel futuro.


Spiritualmente vicine al Vate sono le arti da Lui tanto perseguite.
La body art come espressione assoluta di una vita assaporata nei limiti umani,come quella donata dalle artiste Kyrahm e Julius Kaiser le quali, appositamente per la verità teatrale, assurgeranno in nome di questa ricerche sul sé indagando l'Origine sino all'occulto;
La pittura live, operata dall'alchimia di Marco Fioramanti e dalla sua esperienza sul corpo, come fosse una tela, e l'immaginario simbolista dell'Isola dei Morti di Böcklin, ordita dal protagonista-tramite Giuseppe Talarico, tessitore inconsapevole della tela di un quadro, che come un libro, si svelera' solo in chiusura, uscendone, per poterlo ammirare.

Scritto e diretto da Mariaelena Masetti Zannini
Performance Art
scritta e diretta da Kyrahm Human Installations e Julius Kaiser
Scenografia pittura dal vivo e cura dei contenuti di Marco Fioramanti
Aiuto regia Emanuela Bolco
Sound design a cura di Mike Michele Papa
Luci Francesca Corso
Fotografie Luca Caravaggio
Ufficio Stampa Silvia Buffo

PERSONAGGI E INTERPRETI

GABRIELE D’ANNUNZIO Giuseppe Talarico
ANDREA SPERELLI Gianluca Vicari
LUISA DE BENEDICTIS Kyrahm
IDA RUBINSTEIN Gabriella Giuditta Sin Infelise
DORA Lucia Rossi
AMÈLIE MAZOYER Emanuela Bolco
MARCHESA ALESSANDRA DI RUDINÌ CARLOTTI Glenda Canino
LA BELLA OTERO Priscilla Micol Marino
ELEONORA DUSE Statua velata
MARCHESA LUISA CASATI STAMPA Mariaelena Masetti Zannini
JEAN COCTEAU Marco Fioramanti
SERPENTE Martina Leporelli
UN PIPISTRELLO il pipistrello
UNA VOLPE una volpe
UN'ANGUILLA un' anguilla

Con la partecipazione straordinaria dello spirito di Gabriele D’Annunzio.
Nelle mani.

Per info e prenotazioni TEATRO DI DOCUMENTI - v. Nicola Zabaglia, 42 – Roma
tel. 06.5744034
musamiovate@hotmail.com


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